BIKE&BOAT TOUR 2024

evento
sold out

Naselli Crispi

porte aperte
Palazzo Naselli-Crispi

#

#

Ettari

256.733
ettari

superficie del comprensorio

kilometri

4.191
chilometri

estensione dei canali

impianti di scolo

78
impianti

impianti di scolo

impianti di irrigazione

88
impianti

impianti di irrigazione

portata metri cubi al secondo

780
metri cubi al secondo

portata totale impianti

potenza installata

47.780
kiloWATT

potenza installata complessiva

previous arrow
next arrow

Al via il percorso del Consorzio Pianura di Ferrara finalizzato al Contratto per il Po di Volano

E’ partito il progetto europeo GREW (Governance of Wetlands in Italy-Croatia cross border region) finanziato dal Programma Italia-Croazia e di cui il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara è partner, con un budget complessivo di €322.300,00.

Nel territorio ferrarese il percorso è finalizzato alla firma di un contratto di area umida per il Po di Volano, asta fluviale di fondamentale importanza per il territorio: sarà uno degli otto siti-pilota italiani e croati individuati dal progetto guidato dall’Università Iuav di Venezia, ateneo da anni in prima linea in progetti internazionali sulla gestione sostenibile delle aree umide. Il finanziamento complessivo del progetto ammonta a €2.619.600, di cui l’80% proviene dal fondo FESR e il restante 20% dal Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie.

Il progetto coinvolge diversi partner: oltre al Capofila IUAV e al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, figurano il Patto per l’occupazione nord barese/Ofantino, la Comunità Riviera Friulana, Zastita Prirode (Istituzione pubblica per la gestione delle aree naturali protette della regione di Dubrovnik-Neretva), l’agenzia per lo sviluppo rurale della contea di Zara, Natura-Histrica (Istituzione pubblica con sede a Rovigno) e l’Ente di gestione del Parco Nazionale delle isole Brioni.

I Contratti di area umida sono accordi, negoziati su base volontaria, che mirano all’adattamento ai cambiamenti climatici di altrettante zone umide costiere transfrontaliere: la Laguna nord di Venezia, la Laguna di Marano, il Po di Volano ferrarese e la foce del fiume Ofanto in Italia; la riserva ornitologica Palud in Istria, la foce del fiume Neretva a Dubrovnik, il parco delle isole Brioni e l’area costiera di Zara in Croazia.

Per ciò che riguarda il territorio ferrarese, il percorso per realizzare un Contratto di Area umida del Po di Volano è finalizzato ad arrivare a un atto di impegno condiviso da parte di diversi soggetti pubblici e privati, a vario titolo interessati al corso d’acqua, per la condivisione di azioni e modalità di lavoro per perseguire diversi obiettivi: la riqualificazione ambientale, la tutela della risorsa idrica per scopi agricoli e produttivi, la riduzione del rischio idraulico, la realizzazione di misure locali di adattamento al cambiamento climatico e la rigenerazione socioeconomica e turistica del sistema fluviale del Po di Volano e delle sue aree umide. Una sfida impegnativa, ma dall’enorme potenziale.

“È necessario un approccio integrato per la gestione del bacino idrografico del Po di Volano” sottolinea il Direttore Generale del Consorzio di Bonifica, Mauro Monti, “siamo convinti che attraverso una governance collaborativa in grado di coniugare, attraverso il coinvolgimento di molti attori pubblici e privati, processi decisionali multi-obiettivo e multilivello si possano perseguire contemporaneamente obiettivi di miglioramento ambientale, di gestione del rischio idraulico e di sviluppo socioeconomico di un’asta fluviale per il ferrarese indispensabile. Il tutto”, spiega Monti, “in un contesto che tenga conto del cambiamento climatico e dei suoi effetti a medio e lungo termine”.

“Grazie a questo percorso”, conclude Monti “sarà possibile ragionare insieme, come sistema territoriale, su azioni concrete che possano davvero migliorare il Po di Volano. Tra le azioni che immaginiamo di realizzare, anche su richiesta di diversi soggetti con cui ci rapportiamo quotidianamente, vi è uno studio idrodinamico sull’intrusione salina nella foce: un fenomeno che tende ad acuirsi e che condiziona non solo il tema dell’approvvigionamento irriguo, ma soprattutto la salvaguardia ambientale di tutta l’area deltizia. Dobbiamo conoscere a fondo cosa succede al nostro territorio, per definire e mettere in pratica azioni mirate e concrete, a beneficio di tutti”.

Il percorso partecipativo, dopo una prima fase di contatto con gli enti pubblici locali competenti avviata ad aprile e maggio, prenderà il via in modo allargato subito dopo il periodo estivo.