Naselli Crispi

porte aperte
Palazzo Naselli-Crispi

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Ettari

256.733
ettari

superficie del comprensorio

kilometri

4.191
chilometri

estensione dei canali

impianti di scolo

78
impianti

impianti di scolo

impianti di irrigazione

88
impianti

impianti di irrigazione

portata metri cubi al secondo

780
metri cubi al secondo

portata totale impianti

potenza installata

47.780
kiloWATT

potenza installata complessiva

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Il territorio

Il territorio della provincia di Ferrara si trova all’estremità della Pianura Padana, al confine con il mare Adriatico. Esso è caratterizzato da pendenze minime ed è in gran parte soggiacente rispetto al livello del mare.
Il deflusso delle acque di pioggia viene artificialmente regolato da un complesso sistema di canali che convergono verso numerosi impianti idrovori, le cui pompe sollevano le acque di scolo per avviarle al mare.

Senza le idrovore, questa pianura imprigionata fra i bordi rilevati del Po, del Reno e del Panaro e chiusa anche verso il mare, che la sovrasta, ben presto verrebbe in gran parte sommersa.    
Il territorio ferrarese si può suddividere, a grandi linee, in tre aree ben caratterizzate altimetricamente: i due polesini a nord e a sud del Po di Volano,

conformati a “catino” con i margini in rilevato, costituiti dalla fascia costiera e dai corsi d’acqua ad essi esterni (Panaro, Po, Poatello, Volano, Primaro e Reno) e con depressioni interne che si spingono al di sotto del livello del mare, su estensioni vastissime (oltre il 40% della superficie provinciale dei terreni emersi) ed in misura molto accentuata; vi è poi una terza area, posta a sud-ovest di Ferrara, con altitudine media più elevata ed irregolarmente degradante verso levante.
Il Ferrarese, in particolar modo quello orientale, è stato interessato negli ultimi decenni da abbassamenti del suolo che hanno raggiunto valori massimi di circa 2,50 m, causati in parte da fenomeni naturali, ma soprattutto legati ad azioni antropiche.

La storia economica, sociale e civile del Ferrarese è pervasa dal quotidiano rapporto dell’uomo con l’acqua ed immane risulta lo sforzo compiuto nei secoli per assicurare agli abitanti di questa “terra anfibia” un insediamento stabile, possibile soltanto mediante un’intensa ed incessante opera di sistemazione e difesa idraulica, di canalizzazione e drenaggio dell’intero territorio. Oggi il territorio ferrarese, vasto oltre 250.000 ettari, scola quasi interamente le proprie acque mediante l’azione incessante di macchine elevatrici: le idrovore.
È questa, in sintesi, l’attività di bonifica idraulica che a Ferrara costituisce da secoli un’esigenza collettiva di grande portata, imponendo nell’esecuzione, nella manutenzione e nell’esercizio delle opere, forme permanenti di collaborazione, le quali hanno dato origine fin dal medioevo, a complesse organizzazioni amministrative del territorio, su basi idrografiche, in cui si prefigurava il moderno istituto del Consorzio di Bonifica.