L’ordinato regime idraulico nella provincia di Ferrara costituisce quindi l’aspetto più importante per la tutela e la valorizzazione del suo territorio.Numerose alluvioni si sono verificate periodicamente nel Ferrarese, sia per effetto di rotte arginali del Po, del Panaro e del Reno, sia perché il mare, in particolari condizioni di acque alte e durante le violente mareggiate, può scalzare le difese litoranee e riversare le sue acque nelle vaste depressioni retrostanti, sia infine per effetto delle difficoltà che spesso si manifestano, specie in caso di forti precipitazioni, a smaltire efficacemente le acque meteoriche all’esterno del territorio verso il mare.
A questo possono ricondursi non solo le disastrose alluvioni del Po (1951) e del Reno (1949 e 1951), ma anche quelle più recenti del 1966, del 1979, del febbraio 1986, del 1995, del 1996 e quelle della primavera del 2004 che hanno sommerso soprattutto zone agricole, ma anche importanti zone abitate. Fatti analoghi si sono verificati nell’abitato di Cento in ottobre 2005, giugno 2007 e settembre 2008. Altri recenti allagamenti si sono verificati in aree dei comuni di Argenta e Comacchio nel giugno del 2008, nel 2009 e nell’estate del 2010.
Il sistema di bonifica, costituito da una rete di 4.208 chilometri di canali, da 168 impianti idrovori e da innumerevoli manufatti come chiaviche, prese, paratoie, botti a sifone, casse d’espansione ed altri ancora, viene mantenuto incessantemente attivo, per garantire nel territorio ferrarese le indispensabili condizioni di sicurezza idraulica.